“ARCHIVIO ALDO ANIASI: VALORIZZAZIONE E SVILUPPO - ALDO ANIASI - 1968-2018: 50 anni di politica e memoria” (2018-2019)

Tipologia d'intervento: riordino - concluso

Fondazione Aldo Aniasi, nata nel 2009 in memoria dell’uomo politico da cui prende il nome, sviluppa iniziative, studi e ricerche che indaghino in particolare i temi e i valori al centro dell’esperienza personale e politica di Aldo Aniasi e di quanti ne seguirono il percorso umano e civile. Il filo rosso fu sempre per Aniasi quello di individuare un proprio criterio di discrimine politico nel perseguire il massimo grado di libertà e di emancipazione degli individui e dei popoli, obiettivi che lo portarono a tenere lo sguardo costantemente rivolto alle forme di governo e alle autonomie dei poteri e dei territori, un’autonomia intesa sia come partecipazione sia come responsabilità e possibilità di rispondere ai cittadini delle scelte fatte e dei servizi creati. Fu un convincimento che si radicò in un Aniasi di poco più di venti anni, comandante di una brigata partigiana che liberò e poi difese con le armi la Repubblica dell’Ossola strappata all’occupazione tedesca nell’estate del 1944. Continuò nel dopoguerra milanese organizzando l’assistenza, calcando le periferie e preparando inchieste, in un’ansia di conoscere la realtà che lo avvicinava ai riformisti di inizio secolo. Aniasi fu per Milano il sindaco dei nuovi quartieri, del verde, del decentramento, ma anche dell’orgogliosa e ferma risposta unitaria alla strategia della tensione e alla violenza che dal 1968 sconvolse la politica e la grande elaborazione culturale e sociale di quegli anni. Fu il fondatore e per anni il principale animatore del Centro di collaborazione tra i sindaci delle grandi città del mondo. Fu il parlamentare che difese la salute e la sicurezza dei territori, che preparò la commissione parlamentare sui fatti di Seveso, che promosse le riforme per valorizzare le prerogative, le finanze e le autonomie dei comuni. Venne chiamato a ricoprire l’incarico di Ministro della Sanità e di Ministro degli Affari Regionali, poi per lunghi anni resse la vicepresidenza della Camera dei deputati. Negli ultimi anni si dedicò, come Presidente della F.I.A.P, la Federazione italiana delle Associazioni Partigiane, alla memoria della Resistenza, sempre attento ad attualizzarne e applicarne i valori. Fu un “massimalista delle riforme”, esponente di un socialismo inteso come sistema di senso, in un approccio insieme liberale e libertario tra la centralità dei diritti individuali e la solidarietà e la giustizia come collanti di un mondo e di un’Europa in cammino comune. Valori che per decenni tennero in vita – e ancora muovono – il Circolo di via De Amicis, da lui creato nel 1968 a servizio di una elaborazione culturale e politica capace di tenere intatti i valori e la capacità di scegliere nelle trasformazioni che coinvolsero la società e il sistema politico. A partire da queste considerazioni, se negli anni scorsi Fondazione Aldo Aniasi ha affrontato in particolare i temi legati all’attività amministrativa e istituzionale di Aniasi, valorizzandone l’archivio storico, in questa nuova fase progettuale si propone di indagare e valorizzare gli aspetti legati all’elaborazione culturale e politica di Aldo Aniasi nell’ambito delle istituzioni e delle realtà associative da lui guidate e create, a partire dal Circolo di via De Amicis 17 che nel 2018 celebra i 50 anni dalla sua nascita. Coerentemente con questo obiettivo, Fondazione Aldo Aniasi intende rendere fruibili in particolare alcuni fondi dell’archivio storico di Aldo Aniasi legati al suo impegno culturale e politico, nonché al suo impegno per la memoria della resistenza all’interno della FIAP, la Federazione Italiana delle associazioni partigiane che a lungo guidò seguendo l’insegnamento e l’eredità valoriale e politica di Ferruccio Parri. Questo considerato Fondazione Aldo Aniasi si propone, chiedendo in questo il contributo di Fondazione Cariplo a riconoscere l’interesse cittadino e nazionale del progetto, di valorizzare l’elaborazione e l’impegno di Aldo Aniasi per lo sviluppo della cultura politica del nostro paese attraverso la seguente azione:


1. 50 anni di Circolo de Amicis (1968-2018). Sistemazione e valorizzazione del Fondo Circolo De Amicis conservato dalla Fondazione Aldo Aniasi, coerentemente con gli obiettivi della Fondazione stessa.


50 ANNI DI CIRCOLO DE AMICIS (1968-2018)
Fondazione Aldo Aniasi custodisce e valorizza le carte del Circolo di via De Amicis 17, fondato dallo stesso Aldo Aniasi nel maggio 1968. In occasione dei 50 anni del Circolo, Fondazione Aniasi ritiene prioritario completare il percorso di schedatura, messa in sicurezza, inventariazione e valorizzazione delle carte del Fondo Circolo De Amicis all’interno dell’archivio storico custodito dalla Fondazione.
Il 10 maggio del 1968 Aldo Aniasi, alla presenza di Pietro Nenni, segretario del Psi, e Bettino Craxi, segretario della Federazione milanese, inaugurò il Circolo di via De Amicis, luogo di incontro e di dibattito culturale della sinistra milanese. Accanto ai temi più strettamente legati alle “questioni del socialismo”, agli assetti istituzionali e politici, alla realtà sociale, alla dimensione metropolitana dello sviluppo, alle analisi sociologiche, al Circolo De Amici trovarono spazio anche le questioni internazionali: dei trenta incontri tenuti nel primo anno di vita del Circolo, quasi un terzo vennero ad esempio dedicati alla situazione in America Latina, alla “primavera” di Praga, alla repressione
sovietica. Il Circolo De Amicis fu però anche e soprattutto un luogo di socialità e di relazione, dove nacquero e crebbero sinergie intellettuali e politiche, dove la cittadinanza, invitata a partecipare, poteva assistere a spettacoli teatrali e musicali. Il discorso inaugurale pronunciato da Nenni tracciò le linee entro le quali il Circolo per tanti anni si
mosse e continua a muoversi: “Il grande problema dell'umanità, il grande obiettivo del progresso rimane pur sempre quello di liberare l'uomo da ogni forma di oppressione e di alienazione. Il peso della cultura, il peso dell'arte è aumentato. E non è un caso che in tutti i Paesi dove sono aperti i problemi della libertà, un ruolo tanto importante venga esercitato dalla cultura e dagli studenti che sono la cultura di domani... Non ho bisogno di ricordare a voi quanto grande sia in questo momento la funzione dei circoli che, affiancandosi ai partiti, stanno segnando un solco profondo nella evoluzione della società”. Dal “De Amicis” passò nei decenni successivi la cultura progressista e riformista del Paese. Sotto la guida di Aniasi, il Circolo divenne snodo di incontri internazionali: numerosi furono i capi di Stato e di governo, le personalità politiche, i personaggi del mondo della cultura, dell’arte, dell’economia, dello spettacolo, dello sport, della società civile di levatura internazionale. Tantissime furono anche le iniziative politiche e culturali in grado di richiamare l'interesse del grande pubblico. Durante la Presidenza Aniasi il “De Amicis” fu senza dubbio un crocevia internazionale e un laboratorio politico-culturale di grande creatività.3
Recuperare questa esperienza, a partire dalla sistemazione della gran mole di carte prodotte negli anni, per restituire repertori, inventari, discorsi, documenti e un saggio con una prima analisi di contesto, è quanto si propone la Fondazione Aniasi a 50 anni dall’avvio del progetto De Amicis. Tutta questa elaborazione si intrecciava inoltre, tematicamente e per i protagonisti in campo, con quanto accadeva nel partito socialista italiano. Presso la Fondazione Aniasi è dal 2015 in atto un percorso di schedatura delle carte relative all’attività di Aldo Aniasi come uomo politico e come esponente del Partito socialista Italiano, progetto lungo e complesso per le caratteristiche e la
dimensione del fondo documentario PSI all’interno dell’archivio, sebbene l’incrocio di questo materiale con quello presente nel fondo Circolo De Amicis rappresenti un arricchimento dell’analisi e che verrà quindi valorizzato in ogni dimensione possibile. Ulteriore sinergia di ricerca all’interno dell’archivio storico di Aniasi è rintracciabile nell’intreccio delle carte del Fondo del Circolo De Amicis con i documenti raccolti e prodotti dal Centro di collaborazione tra i Sindaci delle Grandi città del mondo, a confermare l’approccio internazionale che ebbe l’elaborazione di Aniasi, in particolare nell’indagare i processi di cambiamento che investirono (e investono) le aree metropolitane in tutto il pianeta, nella loro dimensione sociale, ambientale e politica.

Complessi archivistici